I concerti di Luciano Ligabue a Londra ancora più indimenticabili grazie al potente sistema TT+ di RCF
I concerti di Luciano Ligabue a Londra ancora più indimenticabili grazie al potente sistema TT+ di RCF
Dopo lo straordinario successo registrato lo scorso anno alla Royal Albert Hall di Londra, ad aprile Luciano Ligabue è tornato per due notti nel famoso tempio della musica mondiale. Per la prima volta l'artista, accompagnato dalla sua band composta da sei elementi, ha proposto al pubblico i brani più famosi del suo repertorio affidandosi al suono del più imponente RCF line array attivo mai montato indoor.
Per l'occasione il PA Manager di prodotto, Luca Cilloni di RCF, ha ideato una configurazione unica composta da più di 100 diffusori TT+, per compensare la forma ovale e la difficile acustica dell'antico teatro di Londra.
"La sala non è stata concepita per la musica rock, dunque per ottenere una copertura uniforme e il pieno controllo del pattern di emissione è stato necessario adattare un sistema audio abbastanza complesso", ha raccontato Cilloni. Il fattore critico era rappresentato dalle basse frequenze, vista la scelta della configurazione cardioide sia per i moduli TTL36-A sospesi che per i TTS56-A impilati a terra. La configurazione è stata poi ottimizzata tramite i preset disponibili nella piattaforma RDNet di RCF.
"Fondamentalmente, l'idea è stata quella di dividere la sala in settori distinti, con tre array TTL55-A sospesi, disposti in modo da offrire angoli di copertura di circa 70° e distribuire uniformemente il suono su tutti i livelli, fino alle tribune più alte". Due array TTL-33A sono stati dedicati alla copertura delle zone più laterali rispetto al palco.
Ligabue è una leggenda della musica italiana con all'attivo, negli ultimi 20 anni, più di 16 album puntualmente al top delle classifiche, due film di grande successo come regista e sceneggiatore e quattro libri best-seller. Alla guida del mixer di sala il veterano Alberto “Mente” Butturini, con alle spalle 25 anni di esperienza e quattro presenze alla Royal Albert Hall (compreso il memorabile spettacolo dell'anno scorso).
"La location era difficile", racconta Alberto. "L'acustica non è quella di un teatro, ma piuttosto quella di un palazzetto dello sport con problemi di riverbero, in particolare nei registri medio-bassi. È difficile produrre un buon suono quando la sala è vuota, sapendo che più tardi ci sarà un pubblico che grida a 98 dB". E non si tratta di un'esagerazione, visto l'entusiasmo del pubblico composto al 99% da fan provenienti dall'ampia comunità italiana di Londra. Ma i risultati sono stati eccezionali, tant'è vero che Butturini ha definito la sua prima esperienza con il line array attivo di punta di RCF "estremamente positiva".
Per la scelta dell'impianto, il team di produzione di Luciano (tra cui Alberto Butturini) ha partecipato alla dimostrazione espressamente organizzata presso la sede di RCF di Reggio Emilia, sperando di sentire qualcosa di completamente diverso. "Desideravo provare un nuovo sistema PA, in particolare un sistema italiano", ha dichiarato il Sound Engineer, "e il suono prodotto dai TTL55-A era esattamente quello che volevo, di qualità elevata e con le caratteristiche che cercavo: un suono un po' "più grezzo" e per questo più vero. Altri sistemi possono essere fin troppo precisi e definiti, ma il sistema RCF TT+ ha un suono molto gradevole nei registri medio-bassi e un gran punch, che mi ha sorpreso".
Una volta presa la decisione di adottare la piattaforma attiva TT+ è iniziata la fase di progettazione del rig di Londra. Il PA principale rivolto verso il pubblico era composto da un sistema L/C/R sospeso, con 14 moduli TTL55-A (sinistra e destra) e 16 TTL 55-A per l'immagine centrale.
Altri 12 moduli TTL33-A sospesi in line array sono serviti da outfill per le zone laterali, mentre nella parte frontale sono stati disposti due cluster di quattro front-fill TTL33-A impilati sui due lati a livello del palco.
Per le basse frequenze, a terra sotto il palco sono stati posizionati nove sub TTS56-A in tre cluster da tre, in configurazione cardioide (quindi con due casse rivolte in direzione frontale e una rivolta in direzione opposta). Per rinforzare ulteriormente le basse frequenze, dietro il cluster centrale sono stati sospesi altri 14 moduli TTL36-A in due cluster da sette, anch'essi in configurazione cardioide.
Per il monitoraggio sul palco, oltre ai TTL33-A erano presenti una coppia di sub TTS28-A per il rinforzo laterale, altri TT2-A come monitor side fill e un subwoofer TTS26-A come reference per il batterista. Tutti e sette i musicisti ricevevano l'intero mix full-range tramite sistema IEM, ma erano anche disponibili quattro monitor wedge TT45-SMA convenzionali. Sommando tutti i diffusori, eccoci arrivati a 102.
Il sistema PA principale e' stato controllato tramite RDNet, la rete proprietaria di RCF.
Il merito del successo va anche alla rental Nitelites di Tyneside, da tempo partner di RCF, che aveva l'arduo compito di sospendere il sistema in base ai requisiti di rigging, ridondanza e cablaggio della casa madre, oltre che di fornire tutti i sistemi di elaborazione, i motori, il montaggio delle americane, i cavi e i quadri di distribuzione. Lo staff del rent ha montato dieci motori da 2 tonnellate sul PA principale e due motori da 1 tonnellata sugli array di outfill sospesi. Anche se l'RCF TT55-A vanta una particolare leggerezza rispetto ad altri sistemi line array attivi, si trattava comunque di un peso notevole da sollevare.
Con un'altezza di 22 metri nella parte più alta ed a 16 metri nel punto più alto del PA, il sistema era pronto in sole tre ore, una vera impresa rispetto ai tempi di load-in dello spettacolo dell'anno precedente. "Nitelites ha fatto uno splendido lavoro riuscendo a montare tutto in tre ore".
"Abbiamo rispettato tutti i requisiti in termini di ripartizione dei carichi e gestione dei cavi", ha dichiarato Jamie Moore, direttore di Nitelites. "Ognuno dei cinque sistemi sospesi era alimentato da multicavi da 60 m, con connettore Socapex per l'alimentazione e cavi di segnale a 12 coppie. RDNet permette di monitorare tutti i parametri del sistema, dagli input allo stato di ogni singolo amplificatore, e di applicare preset diversi. Disponendo di un DSP on board su ogni diffusore è possibile controllarli e modificarne i parametri singolarmente. In termini di ridondanza, con due reti su ogni cluster avremmo potuto passare facilmente dall'una all'altra".
Anche Emanuele Morlini, tecnico del suono RCF, ha sottolineato i vantaggi offerti da RDNet. "Ci ha consentito di configurare il sistema in un'ora; potevo spostarmi con il mio laptop all'interno della sala e modificare tutti i parametri e l'equalizzazione di ogni singolo diffusore, e in più compensare l'acustica dell'ambiente. Rispetto ai tempi di load-in e configurazione dell'anno scorso, RDNet offre una soluzione più efficiente ed elegante".
Per finire, onore al merito anche per la rental company Nuovo Service di Willy Gubellini, tra le prime fondate in Italia, che lavora con l'artista da molti anni assicurando standard di produzione di prim'ordine.
"Dopo due notti indimenticabili alla Royal Albert Hall, RCF è onorata e orgogliosa di aver fatto parte di una grande squadra", ha concluso Emanuele. Grande entusiasmo anche da parte del tour manager e del Sound Engineer di Ligabue, che hanno elogiato le straordinarie prestazioni del sistema e la professionalità di Nitelites, che a fine concerto ha smontato l'intero impianto alla velocità della luce.